Abbiamo già detto che Il passaggio dal pannolino al vasino è tra le tappe più difficili nella vita del bambino e della sua mamma. Il controllo degli sfinteri è un passaggio di crescita che richiede il suo tempo per essere digerito.

Abbiamo già detto che Il passaggio dal pannolino al vasino è tra le tappe più difficili nella vita del bambino e della sua mamma.
Il controllo degli sfinteri è un passaggio di crescita che richiede il suo tempo per essere digerito.

  • Il controllo di pipì e cacca può avvenire in momenti differenti e con tempi diversi.
    Sono stimoli diversi, il bambino può avere più difficoltà in un caso o nell’altro. Inoltre per fare pupù, e questo riguarda anche noi adulti, ci vuole un certo grado di rilassamento, oltre ad aver riconosciuto lo stimolo, per cui se il “momento” viene caricato di troppo pathos questo complica un po’ le cose.
  • Sicuramente dobbiamo cercare di motivare i bambini, ci dev’essere la “mega festa” quando l’obiettivo viene raggiunto, dobbiamo essere molto rinforzanti con i piccoli quando “ce la fanno” e soprassedere quando non va come vorremmo.
  • Ci sono bambini “spaventati” dal fatto di lasciare andare la propria cacca e altri invece che sono affascinati da essa. Prima di tutto lo “schifo” per gli escrementi è qualcosa che viene appreso, alcuni bambini addirittura ci giocano se non vengono prontamente fermati. I bambini sono contenti dei loro “prodotti”, perché dopo tutto è una soddisfazione! L’averne paura o lo “schifo” possono dipendere sia dalle reazioni che abbiamo noi adulti di fronte alle loro “produzioni”, sia da tutto il pathos di cui viene caricato il momento dell’evacuazione perché ovviamente come genitori siamo preoccupati che avvenga e rischiamo di trasmettere ansia ai bambini e questo potrebbe bloccarli un po’.
la cacca non fa niente, è una cosa sana, e che non si sta male se la facciamo
  • Come far capire al bambino che ha  paura di fare la cacca e di vederla, che la cacca non fa niente, è una cosa sana, e che non si sta male se la facciamo? Direi che se noi per primi non abbiamo difficoltà con la pupù questo è di massimo aiuto. L’esempio è sempre il più grande insegnamento, ricordiamoci che i bambini sono e fanno come siamo e come facciamo, non come diciamo di fare e di essere. Se anche per noi è un’area di difficoltà, magari siamo stitici o viviamo male questo momento dello spannolinamento, allora lavoriamo sul nostro sentire prima di tutto. Fare del momento della pupù qualcosa di normale, divertente, sdrammatizzare e stare sereni, aiuta.
Se concentrati con giocattoli o altro restano in movimento e tensione, non si rilassano e non riescono a concentrarsi sullo stimolo.
  • Quanto una storia ci può venire in soccorso?
    Moltissimo. Aiuta ad affrontare l’argomento in maniera indiretta, si parla della cacca del personaggio, non del bambino stesso. Aiuta anche, grandi e piccini, a smorzare l’ansia e a ridere un po’ dell’argomento.
    Inoltre, questo a prescindere dal tema della storia, leggere “durante” l’evacuazione aiuta ancora tantissimi adulti tutti i giorni.

Sono comunque dell’idea che trascorso il primo periodo in cui il bambino deve prendere confidenza con il bagno e aspettare lo stimolo, sul vasino non vada fatto niente altro se non fare cacca e pipì.
Se concentrati con giocattoli o altro restano in movimento e tensione, non si rilassano e non riescono a concentrarsi sullo stimolo.

  • Se il bambino arriva a diventare addirittura stitico, in modo anche importante, pur di non fare la cacca?
    Se ci sono difficoltà di questo tipo è utile rivolgersi al pediatra che può dare consigli specifici, magari anche riguardo l’alimentazione. Noi possiamo lavorare sull’abbassare la nostra ansia, che potremmo aver involontariamente trasmesso.
L’addio definitivo al pannolino.
  • Per quei bimbi che per fare la cacca chiedono ancora il pannolino cosa dobbiamo fare… assecondarli?
    Possiamo procedere per gradi, ma sono dell’idea che vada tolto anche per la cacca in concomitanza con la pipì perché si rischia di strutturare un’abitudine difficile poi da modificare. In particolare, quando i bambini soffrono di stipsi cercano il pannolino perché hanno sperimentato dolore durante l’evacuazione e quindi preferiscono rimanere in piedi. Ovviamente anche nel caso in cui la facciano nel pannolino è necessario abituarli a stare comunque nel bagno. Con il pediatra, inoltre, si può trovare il modo di rendere le feci più fluide in modo che il bambino inizi a sperimentare l’assenza di dolore durante l’evacuazione e l’evacuazione diventi rapida così da rendere difficile il fatto di opporsi e trattenere.

Ricordiamo che altri eventi possono condizionare tale fase, comportando anche delle regressioni nel controllo degli sfinteri, come:

  • la nascita di un fratellino,
  • il cambio d’ambiente,
  • la ripresa del lavoro da parte della mamma,
  • una separazione.

Ovviamente questi sono segnali che vanno monitorati nel tempo e contestualizzati per poter eventualmente tempestivamente intervenire se la situazione non si risolve.

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